4 ott 2008 - E’ partito l'autunno caldo della scuola: stamattina i ragazzi della Rete degli Studenti Medi (ReDS) provenienti da tutta Italia manifestano a pochi metri dal Ministero contro i "proclami mediatici che non hanno niente di reale per risolvere i problemi della scuola". Lo slogan coniato per l'occasione è "balle e pupe".
"Abbiamo denunciato - dice Giulia Tosoni - l'Emergenza Ballismo da cui siamo sommersi: il ministro Gelmini manipola i dati, inventa emergenze, sostiene inesistenti ragioni educative pur di giustificare il fatto incontestabile che questo Governo ha deciso di risparmiare dalla scuola, e quindi sulla qualità, sul merito, sulle pari opportunità, ben 8 miliardi di euro in tre anni". I ragazzi distribuiranno il kit antiballismo e "le grembiuline" metteranno in scena la parodia dal titolo "sotto il grembiulino niente...", spettacolo in stile scuola anni '50.
La ReDS, facendo tesoro di altre importanti esperienze studentesche del nostro Paese, unisce le forze con altre due reti studentesche nazionali, SDS (Studenti di Sinistra) e Idee Studentesche in Movimento, per formare il più grande e rappresentativo sindacato studentesco delle scuole superiori con lo scopo di discutere gli obiettivi scolastici tra studenti di tutta Italia e far sentire la voce giovani in difesa dei loro diritti e per una scuola più democratica, più aperta e di migliore qualità.“Di fronte a ciò che sta avvenendo alla scuola non possiamo accontentarci degli
Ma la protesta non coinvolge solo gli studenti, il mese di ottobre vedrà in piazza a più riprese il popolo della scuola: docenti, studenti e dirigenti scolastici, tutti contro la riforma Gelmini. Nutrito il calendario di manifestazioni e scioperi indetti da sindacati e associazioni studentesche che contestano la maggior parte dei punti del decreto-legge Gelmini, in questi giorni in Parlamento, su cui il governo ha già posto la fiducia.
strumenti che abbiamo: gli studenti sono troppo spesso privi di mezzi necessari a far valere le proprie opinioni, sarà perché molti di noi ancora non votano..
La scuola continua a essere la Cenerentola delle priorità politiche: il tema su cui tutti mettono le mani, per distruggere e mai per costruire.
L’ultima riforma vera della scuola è stata negli anni ’50. Poi solo annunci, proclami,
mentre i fondi diminuivano e gli studenti subivano sulla propria testa le riformette a basso costo del Ministro di turno: una volta i debiti, una volta gli esami, una volta la maturità, una volta la condotta, ecc.
E’ tempo di capire che senza una scuola di qualità in Italia mancherà sempre sviluppo e giustizia sociale.
Noi studenti lo sappiamo bene, perché ne va del nostro futuro, di poter un giorno avere una casa, un lavoro, delle capacità. Di fronte a ciò che accade, dobbiamo riprenderci il futuro.
Non accettiamo più che si parli di noi come giovani senza valori… Noi ci impegniamo ogni giorno per la democrazia, la giustizia, la solidarietà.”
In diverse città, come Roma e Milano, genitori e insegnanti hanno manifestato con cortei, sit-in, scioperi e occupazioni. E sono ancora parecchi gli appuntamenti a livello nazionale cui saranno chiamati insegnanti e ATA.
Nei giorni scorsi hanno manifestato i precari dell'ANIEF (Insegnanti in formazione), che hanno strappato l'apertura delle graduatorie "ad esaurimento". L'Unicobas, che ha indetto il primo sciopero, sostenuto dall'Italia dei Valori e dai ragazzi della FGCI che parlano di grande successo dell'iniziativa "Taglialagelmini.it", "l'unico taglio accettabile alla scuola. E la mobilitazione continua oggi in cento piazze, fino alla manifestazione dell'11 ottobre, che vede il tema della scuola al centro della sua piattaforma".
Nel frattempo la CISL scuola si mobilita con una manifestazione "in difesa della scuola". Il suo segretario nazionale, Francesco Scrima, con toni diversi da quelli usati dagli studenti pone al centro dell'attenzione lo stesso tema. "Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è tornato a parlare del 'maestro unicò e del 'tempo pieno' affermando: 'Grazie all'introduzione del maestro unico il tempo pieno, così utile per le famiglie, sarà aumentato del 50% per cento. Analoga 'promessa' era già stata fatta dal ministro Gelmini nel 'salotto' di Bruno Vespa. Ma i numeri sbugiardano lo spot: le classi a tempo pieno nell'anno scolastico 2007/08 erano 33.224; per aumentarle del 50 per cento avremo dunque bisogno di 16.612 maestri in più. Peccato - continua Scrima - che nei tagli previsti dal Piano programmatico si indica che nel prossimo anno i maestri dovranno essere complessivamente 14.000 in meno. I conti non tornano, ritornano solo le bugie".
Il 10 ottobre, al grido di "Non è che l'inizio...", sarà la volta dell'Unione degli Studenti. I ragazzi delle scuole superiori saranno nelle piazze delle più importanti città italiane e non solo: da Torino a Trapani, passando per Napoli, Roma, Firenze, Milano. Secondo gli studenti i tagli previsti dalla Finanziaria (131 mila posti in tre anni) abbasseranno la qualità della didattica. "Il ministro Gelmini - spiega Valentina Giorda - persevera nel percorso di aggressione all'istruzione pubblica: non si può definire civile un paese che non investe in sapere e conoscenza. Vogliamo una scuola diversa, che sia realmente volano di sviluppo civile e sociale".
Meno di una settimana dopo, il 16 ottobre, la Gilda degli insegnanti sarà in piazza nella Capitale. All'ordine del giorno i previsti dalla Finanziaria, il contratto scaduto da nove mesi e la "marcia forzata a colpi di decreti messa in atto dal governo per riformare il sistema di istruzione". E per il 17 ottobre, i Cobas della scuola hanno proclamato lo primo sciopero generale del personale della scuola. "No alla distruzione della scuola pubblica, Gelmini vattene!!", si legge nel volantino che annuncia lo sciopero. La lista delle iniziative contestate è lunghissima: dal maestro unico, al taglio del personale.
Il "caldo ottobre scolastico" si concluderà con lo sciopero dei dirigenti scolastici. Presidi e direttori di FLC CGIL, CISL e UIL scuole e SNALS si fermeranno per protestare contro il mancato rinnovo del contratto di lavoro e, contemporaneamente, chiedono "l'equiparazione retributiva alle altre dirigenze dello stato". Impegno, quest'ultimo, che il governo ha già assunto con gli interessati a fine luglio.
Tratto da:
● Studenti in piazza in cento città, via all'autunno caldo della scuola di Salvo Intravaia
su La Repubblica.it, 4 ottobre 2008
● Nasce il nuovo sindacato degli studenti: la rete degli studenti medi
su ReDS, 30 settembre 2008
sabato 4 ottobre 2008
La Rete degli Studenti Medi invade le piazze di cento città
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Rete degli Studenti Medi
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