venerdì 10 ottobre 2008

Scuola, studenti in piazza contro il Decreto Gelmini

Roma, 10 ott 2008 - Migliaia di ragazzi - 300 mila secondo l'Unione degli studenti, addirittura mezzo milione secondo la Rete studenti - hanno manifestato in un centinaio di piazze italiane contro la riforma della scuola firmata Mariastella Gelmini.

Nel mirino delle associazioni studentesche ci sono il maestro unico, i tagli al settore e la reintroduzione del voto di condotta. Una protesta che si lega ed anticipa lo sciopero del personale della scuola, in programma il prossimo 30 ottobre, alla quale gli studenti hanno già dato l'adesione. E che ha avuto l'esplicito sostegno del leader del Pd, Walter Veltroni.

Secondo l'Uds, sono scesi in piazza 40 mila ragazzi a Roma, altrettanti a Napoli e Torino, 30 mila a Milano, 15 mila a Firenze. In diverse città, al fianco degli studenti delle scuole ha sfilato il popolo dell'università, su spinta dell'Unione degli universitari (Udu). Tra gli slogan gridati o scritti sugli striscioni, "Moratti+Fioroni+Gelmini=una scuola senza cervelli", "Outlet: -50% docenti, -7% studenti, ricercatori 3x2", "Sulla scuola non si risparmia", "Scuole come prigioni, ci avete rotto i c...". In diverse città sono andati in scena forme fantasiose di dissenso, e predomina il tema funebre: a Milano e Firenze, il corteo è stato aperto da una bara, mentre a Napoli un gruppo di studenti ha indossato veli neri in segno di cordoglio, e ha improvvisato un "funerale dei libri"; altri, si sono presentati in mutande "come metafora della precarietà della scuola". Gli unici disordini si sono verificati a Torino, dove un gruppo di ragazzi dei centri sociali ha cercato di occupare il liceo classico Gioberti. A Roma, una delegazione delle associazioni studentesche è stata ricevuta a viale Trastevere da due dirigenti del ministero dell'Istruzione. Fuori intanto, i manifestanti inscenavano un "concerto-sconcerto" dedicato al ministro per dire che "con la riforma Gelmini la scuola torna indietro di 50 anni". La protesta ha preso forma anche nella rete: su Youtube è finito il video di un grembiule bruciato questa mattina a Bergamo da alcuni studenti durante il corteo di protesta contro la riforma Gelmini. Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. A sinistra, l'applauso più forte è quello del governatore della Puglia, Nichi Vendola, che vede nella protesta "il primo atto tangibile di opposizione al governo Berlusconi e al centrodestra".


Sostegno anche dal Pd: "Siamo con questi ragazzi - dice il leader Veltroni -, ma anche con i professori che lavorano seriamente per stipendi troppo bassi, con i genitori che si vedono sottrarre il tempo pieno. La manifestazione del 25 ottobre sarà una nuova occasione di lotta contro la scuola che piace al governo". E il ministro ombra dell'Istruzione Mariapia Garavaglia invita il ministro Gelmini, "che incomprensibilmente si chiede perché queste manifestazioni avvengano", ad "accettare il confronto su argomenti che riguardano il futuro del Paese". Per la Cgil, la mobilitazione di oggi rappresenta un "grandissimo successo". Contro gli studenti in piazza si è espresso, Francesco Pasquali dei giovani di Forza Italia: "Le motivazioni di chi è sceso in piazza dimostrano che i manifestanti hanno imparato bene la propaganda sindacale: hanno manifestato contro se stessi". Il governo però insiste sui tagli: il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli ritiene abnorme il numero di bidelli (160 mila), e invita i presidi a non rivolgersi a strutture esterne per pulizie e mensa.


Tratto da:
Scuola, studenti in piazza contro il Decreto Gelmini
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Fonte Ansa, 10 ott 2008


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