sabato 29 novembre 2008

Scuola, torna in piazza la protesta.

Milano, 29 nov 2008 - In diecimila contro la riforma. Studenti di superiori e università, insegnanti, genitori, tanti bambini e ragazzi sono ancora una volta scesi in strada per chiedere al governo di fare marcia indietro.

"Noi non ci stiamo": si può raccogliere in questa affermazione, scritta su tanti striscioni e cartelli, il senso della manifestazione di protesta dell'Onda anomala contro la riforma Gelmini che si è tenuta nel pomeriggio a Milano. Studenti di superiori e università, insegnanti, genitori, tanti bambini e ragazzi, esponenti di partiti della sinistra e dei sindacati sono ancora una volta scesi in strada per chiedere al governo di fare marcia indietro.

I manifestanti sono partiti verso le 15.30 da tre punti diversi della città - piazza Lima, a metà di corso Buenos Aires, Porta Romana e piazzale Baracca - e i vari cortei, aperti da camion e pullmini con altoparlanti per diffondere slogan e musica, si sono riuniti in una sorta di serpentone unico in piazza Duomo. Alle 17 erano presenti, complessivamente secondo gli organizzatori, oltre 10mila persone che sono poi andate a casa prima delle 18. Tutto è avvenuto tranquillamente, sotto un cielo plumbeo e poi piovigginoso, all'insegna di un happening sì di lotta ma anche del divertimento. E' stato lanciato qualche fumogeno colorato e gli universitari hanno disegnato sui muri decine di volti di Anna Adamolo, personaggio virtuale divenuto simbolo della protesta contro Mariastella Gelmini.

Il ministro dell'Istruzione è diventato il bersaglio di motti e canzonette ironiche lungo tutto il percorso. In sintesi i manifestanti hanno chiesto di abolire il maestro unico e i tagli alla scuola e alla ricerca e di reintrodurre il tempo pieno. Sono anche stati contestati i finanziamenti alla scuola privata. Proprio su questo tema il consigliere lombardo del Prc, Luciano Muhlbauer, ha diffuso un rapporto in cui contesta i buoni scuola in Lombardia. Ma la manifestazione è stata anche l'occasione - soprattutto da parte dei sindacati di base Cub, Cobas e Sdl intercategoriale - di fare propaganda per lo sciopero generale del 12 dicembre proclamato su una piattaforma più radicale di quello della Cgil che ha confermato l'astensione. Anche il ministro Brunetta è stato contestato a più riprese.


Tratto da:
Scuola, torna in piazza la protesta
su
Repubblica, 29 nov 2008


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