lunedì 22 settembre 2008

La consultazione sulla base di Vicenza si farà

Vicenza, 22 set 2008 - La consultazione sulla base USA di Vicenza si farà. Il TAR del Veneto ha respinto il ricorso presentato dal Comitato “SI Dal Molin” che ne chiedeva la sospensiva. Per il TAR Veneto la consultazione non rappresenta danno per i cittadini, è un’iniziativa a scopo esplorativo come prevede lo Statuto comunale ed è legittima.

Il 5 Ottobre prossimo le cittadine e i cittadini di Vicenza potranno finalmente pronunciarsi sul raddoppio della base militare americana e riprendersi, anche se tardivamente, quello spazio di democrazia che finora è stato loro negato.
Per la seconda volta il TAR del Veneto dà ragione a quanti –in testa i Comitati NO Dal Molin e la nuova maggioranza in Consiglio Comunale- hanno testardamente combattuto perché la comunità vicentina potesse prendere la parola su una scelta così invasiva fatta sulla sua testa da ben due governi e da un’amministrazione di centrodestra che, proprio su questo, ha perso le elezioni.

Dopo due anni di mobilitazioni popolari straordinarie per questa città i fautori della base sono ancora sconfitti. Eppure le pressioni per far recedere il Sindaco di centrosinistra sono state messe in campo tutte e senza andare tanto per il sottile. I ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, le minacce neanche tanto velate dell’attuale ministro della Difesa, il richiamo all’ordine –tramite lettera- di Silvio Berlusconi, gli appelli ultimativi all’interesse e alla dignità nazionali da parte del Commissario On.Costa, al servizio ieri di Prodi, oggi di Berlusconi e ormai acerrimo nemico del suo collega di partito, il Sindaco Variati.
Per non parlare della campagna intimidatoria degli esponenti locali del PdL volta a rappresentare questa consultazione ora come inutile, ora come dissipatrice delle finanze comunali, ora illegittima e pericolosa, quando non generatrice di brogli elettorali e dunque manipolata.
L’appello ormai, visto i due pronunciamenti del TAR, si riduce ossessivamente al consiglio di disertare le urne, di non votare visto che ormai tutto è deciso e nulla può più cambiare.
L’impressione invece è che abbiano una gran paura che questa consultazione abbia successo.
Il quesito è piuttosto ingarbugliato e difficile, e chi dice NO alla base deve votare al contrario SI; il quorum voluto dal Consiglio Comunale di 35.000 elettori è alto perché rappresenta circa il 50% del corpo elettorale.
La sfida è perciò tutt’altro che semplice e richiede in queste settimane uno sforzo grande di mobilitazione, informazione, dialogo.

Anche per questo l’intervento della polizia inaspettato e particolarmente ingiustificato è apparso un inquietante campanello d’allarme.
Sembrava dire: ”rassegnatevi, la partita è chiusa” ed era anche un segnale alla città che chi dopo due anni non rinuncia a battersi è un’esigua minoranza di estremisti e di incoscienti.
Non è stato l’On.Costa non più tardi di due giorni fa a ripetere che il terreno Dal Molin era già stato consegnato agli Americani e che ogni protesta era illegittima e provocatoria?

Sappiamo che attorno a questa base si giocano interessi potenti e che nessuno di coloro che l’hanno imposta alla città di Vicenza si sarebbe aspettato una resistenza così attiva, così popolare, così testarda.
Ricordo ancora i sorrisini di compatimento di chi in Parlamento a destra come a sinistra mi chiamava la Signora Dal Molin e mi invitava calorosamente a lasciar perdere perché le cose erano già decise.
Ricordo le bugie ripetute da stimabili Ministri del Governo Prodi e da Prodi stesso nell’aula della Camera, ricordo gli appelli di 170 parlamentari della allora maggioranza di governo e il comunicato dei Ministri della Sinistra perché ci si ripensasse. E ricordo con quanta arroganza furono ignorati.

Ma ricordo anche la grande e pacifica manifestazione del Dicembre 2006 piena di giovani e di vicentini e quella altrettanto pacifica e oceanica del febbraio 2007 e i convegni, i dibattiti, le preghiere, i sit-in, i cortei che da più di due anni vivono in questa città. E la sconfitta del centrodestra alle recenti elezioni amministrative che nessuno credeva possibile.

Eppure tutto questo è stato possibile e ha cambiato profondamente la cultura e i comportamenti dei cittadini.
La Politica con la P maiuscola non se n’è accorta e ha proseguito distratta per la sua strada. Una strada parallela e lontana dalla vita quotidiana. Un’indifferenza e un’autosufficienza che hanno portato il centrodestra locale a perdere in quella che considerava una sua roccaforte e il centrosinistra a vincere a sua insaputa in una città data politicamente per perduta.
Se fino ad oggi le cose sono andate bene per la causa deI NO Dal Molin, perché non potrebbe continuare la “buona sorte” anche il 5 Ottobre, data della consultazione vicentina?


Tratto da:
La consultazione sulla base di Vicenza si farà di Lalla Trupia
su
Articolo 21, 22 settembre 2008


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