Chiaiano, 16 set 2008 - Ad una delegazione di cittadini e di tecnici, da loro nominati, è stato impedito l’ingresso nell’area militarizzata della cava Cinque Cercole in cui si voleva visionare lo stato attuale dei lavori
«Perché non siamo stati autorizzati ad entrare: abbiamo il diritto di verificare lo stato dei lavori all’interno della cava». Ieri sera quasi trecento persone si sono mosse dal Poggio Vallesana, dove si erano dati appuntamento per la consueta assemblea, per andarlo a gridare forte alle forze dell’ordine che sorvegliano l’ingresso della cava Cinque Cercole destinata dal governo ad ospitare 700 mila tonnellate di rifiuti, a partire da ottobre.
Ma il corteo è riuscito ad arrivare solo a poche centinaia di metri dall’area militarizzata perché a proteggere il confine tra Marano e Napoli c’era uno spiegamento di poliziotti. La folla è stata respinta indietro con gli scudi. Solo spintoni per chi forzava, ma non ci sono stati contusi. Non sono mancati comunque momenti di tensione mentre i residenti intonavano cori contro l’attivazione della discarica e chiedevano di poter accedere, insieme con i tecnici, all’interno del sito.
A scatenare l’iniziativa è stata la mancata autorizzazione all’accesso delle quindici persone delegate dal presidio di cittadini. I nomi erano stati fatti in Questura alcuni giorni fa. La linea dura sulla questione rifiuti è stata, comunque, ribadita dal presidente Berlusconi intervenuto ieri a «Porta a Porta». «Per quanto riguarda la differenziata - ha spiegato il premier - i Comuni che non rispetteranno i parametri fissati per legge saranno commissariati. Non ci saranno sconti. Multe a chi getta carte in terra? Sono favorevole ma solo dopo un’adeguata campagna informativa». E Berlusconi rivela anche che «le visite ufficiali a Napoli sono state otto ma potrebbero essere stati di più i viaggi di controllo».
Ma a Chiaiano la linea della fermezza viene apertamente contestata. «Ci trattano come criminali mentre invece vogliamo solo legittimamente conoscere lo stato dei lavori. Ne abbiamo il diritto», dice l’ex sindaco Mauro Bertini in prima fila accanto a cittadini comuni, giovani del centro sociale Insurgencia, i comitati civici e i consiglieri Gemma Infantocci, Angelo Liccardo e Mario Romani.
«Non abbiamo cercato lo scontro - spiega Pietro Rinaldi – ma non ci siamo tirati indietro davanti alle forze dell’ordine. Abbiamo dimostrato che non consideriamo persa la nostra causa. Le iniziative andranno avanti». E per giovedì si annuncia infatti una fiaccolata che partirà dal corso Mediterraneo. Bloccati dalla polizia, i manifestanti si sono recati a ridosso della Rotonda Titanìc dove si sono radunati in assemblea e bloccato il traffico per una trentina di minuti.
Tratto da:
● Chiaiano, torna la tensione, tafferugli al corteo di Ferdinando Bocchetti
su Il Mattino, 16 settembre 2008
mercoledì 17 settembre 2008
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No discarica Chiaiano
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