Rho - Milano, 04 nov 2008 - Il Comitato "No Expo 2015" denuncia che nei cantieri l’unica sicurezza rimasta è la 'ndrangheta. " Siamo diventati preda della criminalità organizzata."
Milano è la città dove non si fanno le piste ciclabili perché tolgono spazio alla sosta auto; nella Fiera di Milano (presa a modello per Expo 2015) si continua a lavorare in nero e tramite “caporalato” anche per opere ritenute indispensabili.
Si lavora nell’illegalità e si continua a morire per la bassa sicurezza. I finanziamenti non bastano a concludere il progetto; finora gli unici soldi che ci sono sicuramente sono quelli di mafia e ‘ndrangheta, molto interessate agli appalti di Expo e già attive nei tanti cantieri. Le cave sono in mano alla criminalità organizzata dove vengono smaltiti rifiuti, anche tossici, prodotti nei cantieri del T.A.V. e della Fiera.
Sono partite le prime indagini della Magistratura sul rapporto tra ‘Ndrangheta e politica legate all’Expo Milano. La ‘Ndrangheta non è un problema di sicurezza, perché qui agisce senza farsi vedere; preferisce nascondersi dietro una facciata di rispettabilità sotto cui si nasconde una realtà fatta di sfruttamento del lavoro nero, di uso e abuso del territorio, di violento scontro tra “bande” di potere.
E’ scandalosa la posizione di alcune forze politiche che rifiutano a Milano l’istituzione di una Commissione Comunale Antimafia, per combattere le possibili infiltrazioni della ‘Ndrangheta negli appalti di Expo 2015 e delle grandi opere collegate.
Mentre le istituzioni si attardano in polemiche controproducenti, nei cantieri si continua a morire di lavoro nero ed il territorio viene inquinato senza scrupolo, comprese aree protette di interesse ambientale. Ne è un esempio la scoperta di 7 cave di rifiuti provenienti dai cantieri della Fiera e smaltiti illegalmente da organizzazioni mafiose nei cantieri di costruzione della Tav oppure la cancellazione di un laghetto naturale riempito di rifiuti edili in un’area protetta di pertinenza del Parco Sud Milano.
L’ennesimo campanello d’allarme, per chi lo vuole sentire, della necessità di intervenire con provvedimenti efficaci e controlli serrati nell’edilizia, dove troppo spesso infiltrazioni mafiose hanno gioco facile a inserirsi nel sistema dei subappalti, nella gestione della manodopera in nero e del caporalato e nello smaltimento dei rifiuti dei cantieri, facendo facili profitti a discapito dell’ambiente e dei cittadini.
di Susanna Ambivero
martedì 4 novembre 2008
Expo di Milano 2015
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No Expo 2015
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